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“Qual è il suono di una sola mano che applaude?” Chiede il capo della BOJ Ueda mentre lo yen crolla

"Qual è il suono di una sola mano che applaude?" Chiede il capo della BOJ Ueda mentre lo yen crolla

Di Eric Peters, CIO di One River Asset Management

"Qual è il suono di un battito di mani?", chiese Kazuo Ueda, seduto da solo in seiza. Il dollaro aveva appena superato quota 158 rispetto allo yen, un livello che non si vedeva da 34 anni, quando lui entrò come professore di economia all'Università di Tokyo.

"Qual è il suono di un battito di mani?" chiese Ueda, lasciando che la domanda vagasse dolcemente nella sua mente. È uno dei grandi koan Zen, una domanda senza risposta, uno strumento per aiutarci a raggiungere il satori, il risveglio.

Dopo la totale distruzione durante la guerra, il Giappone era diventato una meraviglia economica. Nel 1989 il suo indice azionario Nikkei 225 era salito a 38.915, seguito dallo yen e si stimava che il palazzo del governatore valesse quanto la California.

"Che rumore fa il battito di una mano?" chiese Ueda, cercando disperatamente di attingere al potere di essere pienamente presente, ma incapace di calmare la mente. Da quel selvaggio picco di mercato del 1989, tutto crollò. Se i policy maker e i politici avessero consentito una breve depressione, la nazione avrebbe vissuto qualcosa di profondamente diverso dai decenni perduti di deflazione.

"Cosa sarebbe successo?" chiese Ueda, subito arrabbiato perché la sua attenzione era stata distolta dal koan. Era passato un anno da quando era diventato governatore della Banca del Giappone. Aveva riportato la semplicità alla politica, riportando i tassi di interesse da negativi a positivi, lasciando andare il controllo della curva dei rendimenti. Ha raggiunto questo obiettivo senza compromettere le finanze pubbliche, che sono così vulnerabili dopo decenni di spesa in deficit straordinariamente elevata necessaria per mantenere la stabilità economica e sociale, che anche un modesto aumento dei tassi di interesse si rivelerebbe catastrofico.

“Qual è il suono di una sola mano che batte le mani?” sussurrò Ueda.

Nel suo anno al timone, il Nikkei 225 era salito fino a riconquistare i massimi del 1989, spinto in parte dal crollo dello yen, che non mostrava segni di stabilizzazione in assenza di significativi aumenti dei tassi di interesse. E questo, ovviamente, rischia di devastare le finanze pubbliche del Giappone.

"Qual è il suono di una sola mano che applaude."

Tyler Durden Dom, 28/04/2024 – 21:00


Questa è la traduzione automatica di un articolo pubblicato su ZeroHedge all’URL https://www.zerohedge.com/markets/what-sound-one-hand-clapping-asks-boj-head-ueda-yen-collapses in data Mon, 29 Apr 2024 01:00:00 +0000.