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La Cina ripristina le tariffe sul carbone, con un impatto sui fornitori globali

La Cina ripristina le tariffe sul carbone, con un impatto sui fornitori globali

Di Charles Kennedy per Oilprice.com

La Cina ha ripristinato le tariffe sulle importazioni di carbone dall’inizio di quest’anno, il che potrebbe rappresentare un duro colpo per gli esportatori russi.

I prelievi, osserva Bloomberg in un rapporto , sono stati rimossi nel maggio 2022 per evitare una crisi dell’offerta in un contesto di aumento della domanda di carbone. La Russia, in quanto uno dei maggiori fornitori della materia prima, ha beneficiato del regime senza dazi grazie all’appetito della Cina per il carbone.

In seguito alla rimozione delle tariffe, la Russia è cresciuta fino a diventare il secondo fornitore di carbone della Cina, con i due paesi che pianificano importazioni annuali per raggiungere i 100 milioni di tonnellate, cosa che potrebbe essere già avvenuta nel 2023.

Eppure la Cina ha anche una grande industria nazionale del carbone che le tariffe cercano di proteggere. La produzione interna è cresciuta, con i primi tre trimestri dello scorso anno che hanno visto unaumento del 3% nella produzione totale anche se sono aumentate anche le importazioni.

Sinopec, l’azienda energetica statale, ha recentemente previsto che la domanda di carbone in Cina raggiungerà il picco tra due anni, a circa 4,37 miliardi di tonnellate. Nei due decenni successivi, ha inoltre affermato Sinopec, il carbone sarà in gran parte sostituito da fonti di energia non idrocarburiche, quali l’eolico e il solare, raggiungendo l’equivalente di 3 miliardi di tonnellate di carbone.

Nel frattempo, però, il consumo di carbone continua a essere forte nel più grande utilizzatore mondiale, così come le importazioni. Per proteggere i suoi produttori locali, la Cina reimporrà un’imposta del 6% sulle importazioni di carbone per la produzione di elettricità e il riscaldamento e una tariffa del 3% sul carbone da coke utilizzato nella produzione dell’acciaio e in altre industrie pesanti.

Oltre alla Russia, altri paesi che saranno colpiti includono il Sudafrica, la Mongolia e gli Stati Uniti. L’Indonesia e l’Australia, invece, non saranno interessate a causa dei loro accordi di libero scambio con Pechino.

Le tariffe si applicano solo agli importatori con lo status di Paese più favorito. Altri importatori devono affrontare dazi di importazione molto più elevati, pari al 20%.

Tyler Durden Mar, 02/01/2024 – 12:45


Questa è la traduzione automatica di un articolo pubblicato su ZeroHedge all’URL https://www.zerohedge.com/markets/china-reinstates-coal-tariffs-impacting-global-suppliers in data Tue, 02 Jan 2024 17:45:00 +0000.